Le maniglie dell’amore
2024
110 maniglie per porta instllate a parete
dimensioni ambientali
110 maniglie per porta, una per ogni femminicidio registrato in Italia nell’arco di un anno (8 marzo 2023 – 8 marzo 2024), vengono installate a parete a riprodurre l’immagine di un cimitero. 110 loculi, 110 corpi silenziosi.
Il femminicidio rappresenta una parte preponderante degli omicidi di donne, con la caratteristica della maturazione in ambito familiare o all’interno di relazioni sentimentali poco stabili. E’ noto che il termine femminicidio, nell’accezione comunemente intesa, è un neologismo che può essere fatto risalire agli anni 90, per qualificare gli omicidi basati sul genere, che vedono come vittima la donna “in quanto donna”. In un momento in cui non erano ancora conosciuti dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – che indicano come la prima causa di uccisione nel mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni sia ad opera di persone conosciute – si ritenne importante dare un nome a questa tipologia di omicidio al fine di rendere “visibile” il fenomeno. L’ordinamento italiano non prevede l’ipotesi di femminicidio come ipotesi di reato autonoma ma solo come circostanza aggravante. La recente normativa (decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito in legge 15 ottobre 2013, n. 119: c.d “legge contro il femminicidio”), che anche porta tra le sue motivazioni quella di rispondere al “susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza in danno di donne e il conseguente allarme sociale che ne è derivato”, non definisce la fattispecie di femminicidio, ma disciplina e rafforza l’azione rivolta a contrastare e prevenire la violenza di genere che racchiude al suo interno varie categorie di condotte criminose (oltre all’omicidio i maltrattamenti, lo stalking, le percosse, le lesioni, …) accomunati dal contesto e dal soggetto passivo cui sono diretti. Quanto al femminicidio, che fa proprio (o contiene in sé) il concetto culturale di violenza di genere, è un’espressione che descrive il fenomeno con riferimento alle sue basi empirico-criminologiche, ponendo in risalto la posizione o il ruolo dell’autore.
L’installazione vuole descrivere la morte come l’ultima evidente e innegabile manifestazione della violenza di genere, esercitata sul e attraverso il corpo. Lo fa decontestualizzando la maniglia, un oggetto comune, legato alla sfera domestica, all’intimità e al quotidiano, sottolineando come proprio nella vita di tutti i giorni, in ciò che non sempre si riesce a vedere (metaforicamente e non, dentro casa), si nascondono i comportamenti e le dinamiche patriarcali che costituiscono le basi e le strutture per i gesti estremi di cui oggi, quotidianamente, riceviamo notizia.
Opera prodotta dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio, Vorno, Lucca, 2024
Love handles
2024
110 door handles installed on the wall
environmental dimensions
110 door handles, one for each femicide recorded in Italy over the course of a year (March 8, 2023 – March 8, 2024), are installed on the wall to create the image of a cemetery. 110 niches, 110 silent bodies.
Femicide represents a significant portion of female homicides, characterized by occurring within the family or unstable romantic relationships. It is known that the term femicide, in its commonly understood meaning, is a neologism that can be traced back to the 90s, to qualify gender-based homicides, in which the woman is the victim “because she is a woman”. At a time when World Health Organisation data was not yet known, which shows that the leading cause in the world of the killing of women between 16 and 44 years old is by people known to them, it was considered important to give a name to this type of homicide in order to make the phenomenon “visible”. The Italian legal system does not provide for the hypothesis of femicide as an autonomous crime, but only as an aggravating circumstance. The recent legislation (decree-law 14 August 2013, no. 93 passed into law 15 October 2013, no. 119: so called “law against femicide”), which also includes among its motives that of responding to the “succession of events of very serious brutality against women and the resulting social alarm”, does not define the femicide, but regulates and reinforces the action aimed at combatting and preventing gender violence that includes within it various categories of criminal conduct (in addition to murder, mistreatment, stalking, beatings, injuries, …) common to the context and the passive subject to which they are directed. As for femicide, which takes on (or contains within itself) the cultural concept of gender violence, it is an expression that describes the phenomenon with reference to its empirical-criminological bases, highlighting the position or role of the perpetrator.
The installation aims to describe death as the last obvious and undeniable manifestation of gender-based violence, exerted on and through the body. It does so by decontextualizing the handle, a common object, linked to the domestic sphere, to intimacy and to everyday life, underlining exactly how in everyday life, in what often remains hidden (both metaphorically and literally, within the home), lie the patriarchal behaviors and dynamics that form the foundation and structure for the extreme acts we hear about daily.
For the exhibition at Tenuta Dello Scompiglio in Lucca, 110 pre-spaced stickers have been applied to the wall. Each pre-spaced displays the name and surname of a victim, her age, the date and place of the femicide (when the data are known), along with a text that recounts the circumstances of the killing.
Artwork produced by Dello Scompiglio Cultural Association, Vorno, Lucca, 2024